nov42022
Inquinamento e riscaldamento globale, più di 1,2 milioni di morti all'anno. Il report di Lancet
In tutto il mondo la combustione di carbone, petrolio, gas naturale e altri combustibili fossili forma un inquinamento atmosferico che uccide 1,2 milioni di persone all'anno peggiorando inoltre la salute di tutta la popolazione globale. Questi, in estrema sintesi, i risultati di un ultimo rapporto pubblicato il 25 ottobre.
Nell'annuale Lancet Countdown, che esamina il rapporto fra cambiamenti climatici e salute, quasi 100 ricercatori in tutto il mondo hanno evidenziato 43 indicatori che legano l'uso di combustibili fossili e il peggioramento della salute globale, in particolare con l'aumento della fame nel mondo. Sia l'inquinamento atmosferico che le morti dovute al caldo sono problemi maggiori per anziani, giovanissimi, e, soprattutto, per i più poveri.
Il
nuovo rapporto stima che nel 2020 ci siano state 98 milioni di persone in più nel mondo che hanno sofferto la fame, rispetto al periodo 1981-2010, dovuti al riscaldamento globale e ai giorni di caldo estremo dovuti ad esso. I ricercatori hanno esaminato 103 Paesi nel mondo e hanno scoperto che il 26,4% della popolazione ha sperimentato quella che gli scienziati chiamano "insicurezza alimentare" e che, simulando un mondo dove il riscaldamento climatico si fosse fermato al 2010, questa percentuale sarebbe stata del 22,7%.
I modelli epidemiologici mostrano, inoltre, anche un aumento dei decessi annuali legati direttamente al calore da 187.000 all'anno in media nel periodo 2000-2004 a una media annuale di 312.000 all'anno nel periodo 2015-2020.
L'inquinamento atmosferico dovuto alla combustione di carbone, petrolio e gas, oltre al riscaldamento globale, rilascia anche particelle inquinanti nell'aria, causando circa 1,2 milioni di morti all'anno in tutto il mondo. Questa cifra, scrivono gli scienziati, si basa su "enormi e solide prove scientifiche".
È stato infatti scoperto che la combustione del gas nelle automobili o del carbone nelle centrali elettriche causa l'asma nei bambini e problemi cardiaci nella popolazione, due importanti cause di morte.
"Prescrivere un inalatore non risolverà la causa di un attacco d'asma a un ragazzo che vive vicino a un'autostrada dove le auto producono inquinanti pericolosi e il cambiamento climatico sta determinando un aumento del fumo degli incendi, dei pollini e dell'inquinamento da ozono", ha detto il Dr.
Renee Salas, medico del pronto soccorso di Boston e professore presso la Harvard School of Public Health.
"La gente sta morendo ora mentre parliamo. Le cause le conosciamo: siccità, desertificazione, mancanza di cibo, inondazioni, tsunami", ha detto
Sacoby Wilson, professore di salute ambientale presso l'Università del Maryland.
Il rapporto del Lancet mostra le crescenti morti dovute all'inquinamento atmosferico e al calore, ma le persone "continuano a comportarsi abitualmente nonostante i danni noti, questa è la definizione di dipendenza" ha affermato
Courtney Howard, medico di pronto soccorso e professore presso l'Università di Calgary.
"La nostra salute è alla mercé dei combustibili fossili", ha affermato
Marina Romanello, ricercatrice presso l'Università di Londra e direttrice esecutiva del Lancet Countdown. "Stiamo assistendo a una continua dipendenza dai combustibili fossili che non solo sta amplificando gli impatti sulla salute dei cambiamenti climatici, ma che ora si aggiunge ad altre crisi in corso a livello globale, inclusa la pandemia Covid-19, la crisi energetica e la crisi alimentare, con le conseguenze economiche, innescate dopo la guerra in Ucraina".
Elogiando il rapporto, il segretario generale delle Nazioni Unite,
Antonio Guterres, ha espresso il concetto in modo ancora più schietto: "La crisi climatica ci sta uccidendo".