giu52023
Congresso Asco, Cerchione: in corso rivoluzione terapeutica per il mieloma multiplo
In Italia si calcola che il mieloma multiplo, uno dei più insidiosi tumori del sangue, colpisca più di 5.700 uomini e donne ogni anno: "In questi anni stiamo assistendo ad una rivoluzione terapeutica nella gestione della malattia grazie all'introduzione di farmaci mirati e con un'azione maggiormente selettiva, ma bisogna attivare quanto prima un Registro nazionale per avere a disposizione numeri sempre aggiornati sui pazienti per valutare così sia l'impatto della malattia che quello delle cure, che in questo modo potranno divenire sempre più personalizzate". Lo afferma
Claudio Cerchione, dirigente medico ricercatore presso l'Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori Dino Amadori, dal meeting della Società americana di oncologia clinica (Asco).
Cerchione è il primo esperto italiano ad intervenire come relatore nella Sessione Educational dedicata alla neoplasia ematologica.
"Stanno migliorando sensibilmente le aspettative e la qualità di vita dei pazienti che oggi - spiega l'oncologo - sono trattati quasi esclusivamente con l'immunoterapia. A breve poi, arriveranno anche nel nostro Paese le cosiddette terapie Car-t. Le nuove terapie stanno sempre più prendendo il posto dei vecchi chemioterapici e possiamo ora meglio gestire tutti i setting di pazienti. In altre parole, la lotta alla malattia sta diventando più personalizzata ma anche più 'democratica'. Possiamo, infatti, curare anche gli anziani over 70 che rappresentano in Italia il 38% di tutte le nuove diagnosi. Lo stesso vale per l'insufficienza renale che è una delle conseguenze più frequenti della patologia". Per tutti questi motivi, "abbiamo bisogno di un Registro nazionale. Solo così potremo disporre di dati real world che tengano conto di tutti i malati, anche quelli che appartengono a sottogruppi che di solito non sono coinvolti nei trial clinici", aggiunge. Per esempio, "c'è da considerare l'obesità che rappresenta un fattore di rischio non trascurabile della neoplasia. Al tempo stesso, il paziente in grave eccesso di peso risulta decisamente più refrattario ai trattamenti. Viene tendenzialmente escluso dagli studi che hanno l'obiettivo di testare i nuovi farmaci. Se vogliamo quindi proseguire nel migliorare l'assistenza a tutti i setting di pazienti - conclude Cerchione - dobbiamo dotarci anche noi di un Registro".