Pianeta Farmaco

apr62023

Microbiota intestinale, cresce la ricerca: oltre 20 mila studi scientifici

"Nei primi anni Duemila gli studi pubblicati sul microbiota intestinale erano poche centinaia, mentre a fine 2022 si annoverano circa ventimila lavori. Non solo, ma gli strumenti a nostra disposizione per analizzare questo amplissimo ambito di ricerca sono molto più numerosi". A ricordarlo Giovanni Barbara, direttore dell'Unità complessa di medicina interna e gastroenterologia del Policlinico S. Orsola di Bologna, intervenuto nel corso di un incontro organizzato a Lesmo da Named Group.

"La ricerca sul microbiota intestinale - un vero e proprio organo che pesa più di un chilogrammo ed è formato da trilioni di microrganismi, batteri miceti e virus - sta dimostrando ogni giorno di più come la composizione microbica dell'intestino sia fondamentale per il benessere di ciascuno», spiega Barbara, «ma anche come ogni persona sia dotata di un microbiota con caratteristiche uniche e adattive ai vari momenti della vita, tanto da essere considerato a oggi la parte variabile del nostro genoma. Ogni individuo è unico in condizione di "eubiosi", vale a dire di equilibrio e simbiosi tra i microrganismi e l'ospite, e ancora di più nei molteplici casi di "disbiosi", cioè in condizione di squilibrio pro-infiammatorio".
"Rispettare il microbiota significa preservare la salute - sintetizza Alessandra Graziottin, direttore del Centro di ginecologia e sessuologia medica dell'H. San Raffaele Resnati di Milano. Suggerendo stili di vita appropriati: almeno un'ora all'aperto ogni giorno, dopo le forzate e deleterie clausure indotte dalla pandemia, e una dieta nella quale preponderanti sono i cereali integrali e i legumi. Forti le implicazioni del microbiota, sottolinea Graziottin, in ambito uro-ginecologico e ostetrico: "È in prima linea nella fisiopatologia delle infezioni uro-ginecologiche ricorrenti, nella regia della fertilità, nella modulazione della salute di mamma e bambino in gravidanza, nel dolore pelvico cronico e persino in ambito oncologico. Una recente indagine italiana su 1.183 casi di dolore vulvare (la casistica più numerosa pubblicata al mondo) ha dimostrato che queste pazienti hanno una comorbilità del 94,7% con patologie intestinali. Il microbiota intestinale è quindi un potente regista di salute e di malattia e un sottovalutato modulatore del dolore addominale, viscerale, pelvico e sistemico. Merita considerarlo e rinegoziare una convivenza più collaborativa, attraverso progetti di salute lungimiranti a partire dalla modifica degli stili di vita e da un'alimentazione sana. Questi verranno poi valorizzati da una diagnostica raffinata sul fronte microbiologico su cui basare interventi specifici e competenti, integrati con la fisiopatologia delle infiammazioni degli organi e apparati coinvolti".
Un test del microbiota intestinale è quello brevettato daWellmicro Srl, società nata nel 2015 come spin off dell'Università di Bologna e poi confluita in Named Group. «Il test del microbiota intestinale», spiega Andrea Castagnetti, microbiologo, direttore generale e cofondatore di Wellmicro, "rappresenta un nuovo strumento utile ai professionisti per migliorare il percorso diagnostico-terapeutico, che sempre più tende a focalizzarsi sulle caratteristiche individuo-specifiche della persona. Il Gut Test di Wellmicro ricostruisce la composizione microbica del campione avvalendosi di innovativi strumenti bioinformatici come database proprietari per l'assegnazione tassonomica e pipeline brevettate per l'interpretazione funzionale. In altri termini, partendo da un'affidabile profilazione tassonomica del microbiota se ne traduce la composizione nel possibile pattern metabolico risultante".

Giuseppe Tandoi
Non sei ancora iscritto?     REGISTRATI!   >>


chiudi
chiudi