Pianeta Farmaco

mag92023

Mieloma multiplo, arriva in Italia primo anticorpo bispecifico

È disponibile in Italia teclistamab, primo anticorpo bispecifico per il trattamento del mieloma multiplo. Il farmaco, un anticorpo bispecifico umanizzato e pronto all'uso diretto contro l'antigene di maturazione delle cellule B (Bcma) e i recettori CD3 presenti sui linfociti T, è stato sviluppato da Janssen, azienda farmaceutica del gruppo Johnson & Johnson. In fascia Cnn (C, a prezzo non negoziato), teclistamab viene somministrato per via sottocutanea ed è indicato in monoterapia per il trattamento di pazienti adulti affetti da mieloma multiplo, recidivato e refrattario, che abbiano ricevuto almeno tre precedenti terapie - tra cui un agente immunomodulatore, un inibitore del proteasoma e un anticorpo anti-CD38 - e che abbiano evidenziato una progressione della malattia durante l'ultima terapia.

Come anticorpo bispecifico, teclistamab si lega sia al Bcma delle cellule di mieloma sia al CD3 sulle cellule T. In questo modo è in grado di reindirizzare le cellule T verso le cellule del mieloma. Gli studi preclinici hanno dimostrato che, colpendo il CD3, il farmaco induce l'attivazione delle cellule T con la conseguente morte delle cellule di mieloma.

"L'arrivo di teclistamab in Italia - afferma Elena Zamagni, professore associato di Ematologia dell'Istituto di Ematologia 'L. e A. Seràgnoli' dell'Irccs Aou Sant'Orsola-Malpighi di Bologna - rappresenta un significativo passo avanti per una categoria di pazienti che non solo presenta poche chance di ottenere una risposta con le terapie standard, ma che disponeva, fino ad oggi, di poche alternative terapeutiche. Gli studi registrativi hanno mostrato che due terzi dei pazienti trattati non solo hanno ottenuto una risposta buona, o addirittura ottima, alla terapia, ma che queste risposte vengono mantenute mediamente per un anno e mezzo". Un risultato "ottimale, trattandosi di pazienti con la malattia in una fase avanzata. Un ulteriore vantaggio di questo farmaco - aggiunge la specialista - è la possibilità di utilizzarlo su pazienti di ogni età, diversamente da altre forme di immunoterapie. I vantaggi" sono "anche in termini di qualità di vita, strettamente legata al controllo della malattia e quindi all'efficacia dei trattamenti, che consentono di eliminare quei sintomi che tendono a esacerbarsi durante la fase acuta".

La formulazione sottocutanea e la disponibilità immediata del farmaco consentono, inoltre, un significativo contenimento dei tempi di somministrazione e una maggiore accessibilità alla terapia in regime di Day hospital. "Essendo una terapia pronta all'uso - spiega Roberto Mina, ematologo e ricercatore presso la divisione di Ematologia della Città della Salute e della Scienza di Torino e ricercatore presso università degli Studi di Torino - è possibile somministrarla intervenendo prontamente anche in caso di rapida progressione della malattia. La ricerca scientifica permette da un lato di diagnosticare la malattia in una fase precoce e, di conseguenza, trattare i pazienti in modo più efficace, migliorandone anche la prospettiva di vita; dall'altro di avere sempre più a disposizione nuovi farmaci che cambiano l'approccio terapeutico non solo sulla base dell'efficacia, ma anche su altri fattori come, ad esempio, la praticità della via di somministrazione".
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