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Covid, frena incremento casi e aumentano del 28% prime dosi a over 50 in 7 giorni. Il report Gimbe
La recente introduzione dell'obbligo vaccinale per gli over 50 mostra già i primi effetti, nella settimana 12-18 gennaio, in questa fascia anagrafica, i nuovi vaccinati sono stati 128.966, pari a +28,1% rispetto alla settimana precedente. Complessivamente, nello stesso arco di tempo i nuovi vaccinati sono stati 510.742 rispetto ai 496.969 della settimana precedente (+2,8%) e sono stabili le nuove vaccinazioni nella fascia 5-11 anni (pari a 240.920), che rappresentano quasi la metà delle prime dosi.
È quanto emerge dal nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe, relativo alla settimana dal 12 al 18 gennaio. Frena, inoltre, l'incremento dei casi di Covid-19, che in 7 giorni è stato solo del 3%. Ma aumentano del 49,7% nello stesso arco di tempo i decessi, passati da 1.514 a 2.266 pari a un aumento del 49,7%. Rallenta l'aumento di pazienti Covid ricoverati o in terapie intensive: dal 12 al 18 gennaio la crescita è stata del +14% e del 2,3% rispetto alla settimana precedente, ma «gli ospedali sono ancora sotto forte pressione». In particolare, i ricoverati con sintomi sono passati da 17.067 a 19.448 (+14%) e le terapie intensive sono passate da 1.677 a 1.715 (+2,3%).
I casi attualmente positivi sono passati invece da 2.134.139 a 2.562.156 (+20,3%). «Resta alta la pressione sugli ospedali - afferma
Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe - in cui i posti letto occupati da pazienti Covid continuano ad aumentare, seppur più lentamente: rispetto alla settimana precedente +14% in area medica e +2,3% in terapia intensiva». «Rimangono di difficile interpretazione - secondo il presidente Gimbe
Nino Cartabellotta - i trend dei ricoveri in area medica e in terapia intensiva dell'ultima settimana; servono ulteriori analisi per capire se si tratta di errori tecnici, di ricalcoli da parte delle Regioni, dei primi effetti della prevalenza della variante omicron sulla delta, o di altre motivazioni». In 7 giorni si registra un aumento del numero totale dei tamponi totali effettuati (+10,8%), passati da 6.926.539 della settimana 5-11 gennaio a 7.672.378 della settimana 12-18 gennaio, con un incremento dei tamponi rapidi (+856.687 pari a +17,8%) a fronte di una leggera flessione di quelli molecolari (-110.848 pari a -5,3%), rileva il nuovo monitoraggio. La media mobile a 7 giorni del tasso di positività dei tamponi molecolari si riduce ulteriormente (dal 25,4% al 21,2%), mentre rimane stabile (14,4% vs 14%) per gli antigenici rapidi.
A fronte dell'evoluzione della situazione, Gimbe si esprime anche sulle proposte arrivate dalle Regioni: è «inapplicabile - commenta Cartabellotta- la proposta di mantenere al lavoro gli operatori sanitari e positivi». Mentre «è condivisibile la proposta delle Regioni di riservare il contact tracing ai casi sintomatici non è basata su evidenze scientifiche, perché' oggi l'elemento discriminante dovrebbe essere rappresentato dallo status vaccinale, dal momento che i vaccinati si infettano meno e, soprattutto, trasmettono meno il virus». Al 19 gennaio sono state somministrate 28.003.427 terze dosi di vaccino anti Covid. In base alla platea ufficiale di circa 39,5 milioni di persone il tasso di copertura nazionale per le terze dosi e' del 70,8% con nette differenze regionali: dal 63,5% della Sicilia all'80,3% della Valle d'Aosta. Ha ricevuto almeno una dose di vaccino l'83,7% della popolazione (pari a 49,5 milioni di persone) mentre il 79,6% (47,1 milioni) ha completato il ciclo vaccinale. Risultano ancora del tutto scoperte 8,1 milioni di persone, di cui 3,2 milioni di over 50.