Politica e Sanità

giu262022

Malattie cardiometaboliche, presentato documento di consenso. Ecco le proposte da telemedicina a cure domiciliari

L'istituzione di una piattaforma unica di dati in grado di superare le criticità legate allagestione dei sistemi di data privacy. L'attivazione delle Centrali Operative Territoriali, già previste dal Pnrr, per una gestione efficace di servizi di telemedicina. E poi un Pdta (Percorso diagnostico terapeutico assistenziale) nazionale applicabile a tutte le Regioni. Infine, un nuovo modello digestione della dimissione ospedaliera, seguita da follow up che sfrutti le opportunità della telemedicina e un crescente rilievo ricoperto dalla costruzione di nuovi servizi domiciliari, anchein previsione degli investimenti previsti proprio dal Pnrr.
Queste alcune proposte contenute in un documento di consenso sulle malattie cardiometaboliche, frutto di un confronto tra societa' scientifiche, associazioni di pazienti e istituzioni. Il documento, promosso grazie al contributo non condizionante di Sanofi, è stato presentato alla Camera. Le parole d'ordine sono multidisciplinarietà e la costruzione di nuovo approccio alla gestione della cronicità.
I temi del documento, ha sottolineato Rossana Boldi, Vicepresidente della XII Commissione Affari Sociali "saranno oggetto di una mozione con lo scopo di impegnare concretamente il Governo".
"I pazienti con malattie metaboliche e cardiovascolari - ha aggiunto Stefano Genovese, responsabile di Diabetologia, Endocrinologia e Malattie Metaboliche Irccs Centro Cardiologico Monzino - richiedono l'assistenza di più specialisti che spesso lavorano in parallelo ma con ridotta interazione. Sebbene sia nota da tempo la relazione tra patologie metaboliche e cardiovascolari, la capacità di affrontare l'interrelazione con strategie diagnostiche più sofisticate e approcci terapeutici integrati, che vanno dalle modificazioni dello stile di vita ai farmaci innovativi sviluppati negli ultimi anni, richiede anche una rivalutazione del modo in cui sono formati i medici".
"Questo lavoro - conclude Pasquale Perrone Filardi, presidente dellaSocietà Italiana di Cardiologia - rinnova l'attenzione verso il paziente diabetico anche come paziente a rischio cardiometabolico. Si rinnova la necessità di un approccio sia clinico che scientifico interdisciplinare, per ottimizzare i percorsi diagnostico terapeutici".
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